Annalisa Metta | Architect and Landscape Architect, Associated Prof of Landscape Architecture at RomaTRE University

Annalisa Metta (1977), architetto, dottore di ricerca in Architettura dei Parchi, Giardini e Assetto del Territorio, è professore associato in Architettura del Paesaggio presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre. La sua ricerca si volge ad approfondimenti teorico-critici ed esperienze applicate, a diverse scale spaziali e temporali, con particolare attenzione allo spazio pubblico. Ha presentato gli esiti delle sue ricerche in numerosi seminari internazionali, su invito e selezione, tra cui: Landscape and Imagination (Cité de l’Architecture et du Patrimoine of Paris, 2013), The Role of Open Spaces in the Transformation of Urban Landscape (Istituto Italiano di Cultura di Berlino, 2013), Injured Landscape (Université de Liège, 2014), En Méditerranée (École Nationale Supérieure de Paysage de Versailles/Marseille, 2016), Landscape Architecture as Necessity (University of Southern California, 2016), Design and Displacement (Parson School of Design, New York, 2018). Nel marzo 2017, è stata selezionata per l’edizione inaugurale dei Penn Landscape Dialogues (School of Design, University of Pennsylvania), tra i 16 studiosi emergenti più interessanti nell’avanzamento dell’architettura del paesaggio nella cultura contemporanea. Tra i libri: Southward. When Rome will have gone to Tunis (Libria, 2018, con J. Berger); Compresenze. Corpi, azioni e spazi ibridi nella città contemporanea (RomaTre Press, 2017, con G. Caudo e J. Hetman); Anna e Lawrence Halprin. Paesaggi e coreografie del quotidiano (Libria, 2015, con B. Di Donato); Paesaggi d’autore. Il Novecento in 120 progetti (Alinea, 2008). Suoi saggi sono presenti su libri e riviste specializzate.
Nel 2016-2017 è vincitrice dell’Italian Fellowship presso l’American Academy in Rome, per la quale ora svolge attività di Advisor in Landscape Architecture.
La sua attività didattica si svolge nella formazione di I, II e III livello, in corsi di base e avanzati. È membro del collegio dei docenti del dottorato di ricerca in Paesaggi della Città Contemporanea dell’Università Roma Tre. Ha svolto esperienze didattiche su invito in diverse università italiane e straniere, tra cui l’Escola Tècnica Superior d’Arquitectura (Barcelona, 2010), la School of Design della Penn University (Philadelphia, 2010), l’École Nationale Supérieure de Paysage de Versailles / Marseille (2016). Nel 2014, la sua attività didattica ha ricevuto una menzione speciale al Premio Scuole di Paesaggio nella 8a edizione della Biennale Internazionale del Paesaggio di Barcellona.
Nel 2007 è tra i partner e fondatori dello studio di progettazione Osa architettura e paesaggio, in Roma, con cui ha firmato numerosi progetti premiati e pubblicati. Nel settembre 2018 è vincitrice del concorso a inviti per la riqualificazione del Parco fluviale di Poste Italiane, sul Tevere, a Roma.

Abstract : COMPRESENZE. Paesaggi corpo a corpo

Il Festival Città delle Cento Scale, a Potenza, è una rassegna internazionale di arti performative nei paesaggi urbani, a cura dell’associazione Basilicata 1799, giunta quest’anno alla sua decima edizione. Compresenze. Paesaggi corpo a corpo racconta alcune pratiche di riattivazione di luoghi marginali e fragili della città, condotti nell’ambito del Festival dal 2013 al 2018. Sono paesaggi effimeri, talvolta della durata di appena poche ore, che tentano di innescare nuovi incontri tra lo spazio urbano e le comunità, talvolta anch’esse fragili e marginali, e trovano nel corpo uno dei principali strumenti tanto di espressione quanto di verifica del progetto. I corpi e i comportamenti possono letteralmente definire la consistenza architettonica dello spazio aperto urbano e possono offrirne interpretazioni inedite. Il progetto può a sua volta assecondarle o indirizzarle, e lavorare sulle componenti fisiche dello spazio (i materiali con cui il progetto ha consuetudine) per articolarne le componenti immateriali, tra cui, appunto, le azioni e i comportamenti che vi si svolgono in maniera spesso non prevedibile, e attraverso i quali emergono caratteri di radicamento o di esclusione.